Nei ricordi di Rosario Scrivano

La pittura di Rosario Scrivano , nasce dalla voglia di ricordare , di sublimare le sofferenze , ma soprattutto di capire l’Uomo , così contorto e contraddittorio nei suoi molteplici desideri .

Di spirito curioso e intraprendente , l’artista parte da se stesso , dalle sue esperienze per ricostruire , quadro per quadro , lo spirito umano , offrendo all’osservatore , attraverso metafore visive ( nature morte , animali , paesaggi ), una chiave di lettura per ciò che accade nell’animo di ognuno , nell’interminabile alternanza tra momenti sereni e gioiosi ed eventi drammatici e amari che è la vita .

Guardando indietro , ripescando nei ricordi , o nelle più recenti esperienze , Scrivano si mette a nudo . Confessando i suoi sogni , le sue paure e le sue speranze più profonde e intime , conferisce ad ogni dipinto una carica comunicativa disarmante . La sincerità della ricerca tocca le corde più sensibili dell’animo , costringendo alla riflessione .

Travolto dalla passione , dall’incertezza , dal disinganno , non è , quindi , più l’artista ma l’osservatore , spinto in modo impetuoso , più che invitato , a ricordare esperienze simili .

La presa di coscienza è già una vittoria ; non si è completamente in balia delle pulsioni se si vuole capire , se ci si vuole dominare alla ricerca della felicità tanto agognata .

In fondo Scrivano crede , ha fede in se stesso e nell’Uomo ; sì fragile e facilmente manipolabile a causa delle sue debolezze , ma anche grande nelle sue potenzialità intellettive e spirituali .

Oltre la tela “ , locandina dell’evento , è la dichiarazione poetica dell’autore ; squarciato il velo , la sottile membrana ( la tela ) che dà corpo alla pittura , è rotta la finzione e rivelato l’artefice , il “burattinaio” dell’arte : l’Uomo .

Nulla di ciò che è rappresentato , dal vaso di cristallo alla fruttiera , è fine a se stesso , è gioco virtuosistico ; dietro ad ogni opera (questo è il suggerimento , la chiave di lettura offerta dall’autore al visitatore) c’è sempre l’Uomo , con la sua mano abile col pennello , ma soprattutto con il suo cuore ed il suo cervello .

( Paola Riccardi – 2005 )